— Anno: 2007
— Editore: Einaudi
La felicità e i luoghi in cui viviamo. Di fronte al caos e alla fatica del nostro vivere, ripensare la città come luogo dove poter essere felici può sembrare un'utopia: Crepet e Botta dimostrano invece che è possibile. Questo libro contierne infati una necessaria e attuale riflessione a due voci che attraversa e reinterpreta la mappa degli spazi urbani perchè ogni cittadino possa finalmente vivere un tempo non solo produttivo, ma dove emozioni e ricchezza siano strumenti di nuova convivenza. Il legame tra spazi urbani mal progetati e infelicità è ben conosciuto. Lo psichiatra Paolo Crepet e l'architetto Mario Botta, a colloquio con il giornalista Giuseppe Zois, riannodano il percorso ideale e reale dei luoghi in cui viviamo in cerca non di una vita alienata, ma di una quotidianità gioiosa. Le nostre emozini dipendono infatti anche e soprattutto dai luoghi in cui passiamo il nostro tempo: i colori, la luce e l'organizzazione degli ambienti possono generare solitudine, benessere, disagio, stimolare creatività o noia, a partire dal luogo più trascurato e più indispensabile per la crescita di ogni generazione: la scuola.
Mario Botta e Paolo Crepet, l'architettura e la psichiatria. Due mondi diversi, apparentemente lontani, concreto e visibile quello che nasce dalla matita dell'architetto; impalpabile, leggera e mai finita l'esplorazione dell'animo umano. Percorrono strade diverse, ma alla fine si incontrano nel luogo dove disegnano, viaggiano, abitano le emozioni. E dalla curiosità reciproca nasce un nuovo itinerario; il viaggio comincia quasi per caso ma ha una meta comune: progettare le emozioni, quel magma di sentimenti, impressioni, emergenze del mondo interiore che accompagna la vita di ognuno di noi. Come si accende un'emozione? E' effimera o duratura? Strettamente personale o condivisibile? Mentre si può dire che l'architettura sia nata con l'uomo, per la psicologia è difficile sostenere la stessa cosa. L'uomo primitivo, in un certo senso, viveva già una realtà architettonica, quella primordiale e naturale della caverna, che offriva risposte al bisogno diriparo e di sicurezza. Bisogni che, come tanti altri dell'animo umano, la psicologia e la psichiatria hanno cominciato a indagare e spiegare solo molto recentemente.